Sandy Skoglund WINTER

a cura di Germano Celant
2019

Questa monografia presenta la prima e più completa analisi sistematica sulla carriera dell’artista americana Sandy Skoglund, dal suo esordio nel 1970 sino ad oggi. Una Pioniera per la generazione che sviluppato la corrente della Staged Photography e le cui opere si caratterizzano per una dialettica in continua oscillazione tra installazione e fotografia. Le sue scenografie, dai colori irreali e stranianti e dalla densità enigmatica, nascono dall’osservazione e dallo studio di luoghi familiari e di contesti spesso correlati alla classe media americana.
Questa pubblicazione, a cura di Germano Celant, ricostruisce l’intero arco della vita personale e artistica di Sandy Skoglund attraverso un intreccio di dettagli biografici e di informazioni sulla sua ricerca artistica, intervallate da una sontuosa selezione di opere e di testimonianze scritte, dando così un contributo del tutto nuovo alla letteratura sull’artista.


In copertina
: Winter, 2019 
A cura di Germano Celant  Testo introduttivo di Germano Celant  Lingua: inglese (appendice in italiano alla fine) Pagine: 349 Casa editrice: Silvana Editoriale Costo: 60 euro

NOVITA’ 2022: SANDY SKOGLUND OUTTAKES

Gli outtakes sono le parti di un’opera, come un film, una registrazione musicale, o una fotografia, che a seguito del processo di editing non vengono incluse nella versione finale del prodotto. Trovare in italiano un traducente perfetto che possa dare conto di tutta l’ampiezza del significato, non è semplice; il termine che forse vi si avvicina di più è “inedito”. Il presente catalogo tratterà proprio di questo argomento: passeremo in rassegna gli outtakes fotografici di Sandy Skoglund, dodici negativi degli anni Ottanta e Novanta che al tempo del servizio fotografico originale l’artista aveva scelto di non inserire nel lavoro finale. Durante il lockdown per la pandemia da Covid19, Sandy Skoglund ha avuto il tempo di riorganizzare i suoi archivi, scoprendo queste vecchissime immagini che in quel frangente assumevano ai suoi occhi una nuova e preziosa identità.  A spiegare il significato dell’operazione sarà direttamente l’artista americana, pioniera della staged photography (fotografia allestita), attraverso le sue immagini e le sue parole. Nel saggio conclusivo la storica dell’arte Rebecca Delmenico analizzerà il progetto e i suoi presupposti concettuali.




SANDY SKOGLUND, Paci contemporary gallery

SANDY SKOGLUND 2015

«Credo che esista un contrasto tra l’aspetto della fantasia – gli animali sono come un cartoon o fantasie – e la realtà. Poiché noi, in quanto esseri umani, ci consideriamo la principale forma di coscienza esistente in natura, ho scelto di popolare le mie immagini con animali per introdurre nella nostra esperienza questa coscienza alternativa.» Continua…

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